Il Bitcoin è una moneta virtuale creata nel 2009. Satoshi Nakamoto è lo pseudonimo del genio creativo che ha concepito questa moneta dalle caratteristiche straordinarie, ovvero è una moneta deflattiva; è una moneta rara; esiste un numero limitato e prestabilito di Bitcoin in circolazione e oltre questo numero (21 milioni) non possono essere creati altri Bitcoin.


Bitcoin è stato quindi concepito per essere differente dalle altre monete in circolazione e “sposate” dagli stati. Ad esempio Bitcoin diversamente dalle altre valute non ha dietro una Banca centrale che distribuisce nuova moneta ma è direttamente gestita dagli utenti, che in quest’ottica rappresentano la banca di se stessi.


Il valore del Bitcoin è passato da 0 (nel 2009) fino a circa 68.000 dollari (dato aggiornato a Novembre 2021 ).


Il Bitcoin è quindi un sistema di pagamento, ed è una tipologia di denaro totalmente digitale. E’ la prima rete decentralizzata di pagamento peer-to-peer, portata avanti direttamente dai propri utenti e non necessita di autorità centrali, intermediari, o banche.


Dalla prospettiva dell’utente: Bitcoin è principalmente denaro in forma liquida che circola in rete.


Dalla prospettiva dell’investitore: Bitcoin è una Riserva di Valore (store of value).


Dalla prospettiva del Traider: Bitcoin rappresenta un “azionariato” da vendere e acquistare sul mercato per trarne profitti (trading).


Alcuni dati (aggiornati a Dicembre 2021- Fonte Coinmarket Cup):

- Nel 2021 il volume degli scambi giornalieri di Bitcoin è di circa $28,792,071,206 (28 Miliardi di Dollari- Fonte Coinmarketcup).

- Bitcoin utilizza una forte crittografia per validare e rendere sicure le transazioni. Tale crittografia è all’oggi la più scura esistente in circolazione e finora non è mai stato possibile violarla.

- La Market Cup di Bitcoin è $930,105,077,482 (930 Miliardi di Dollari). La Market Cup rappresenta la capitalizzazione di Bitcoin, ovvero il prodotto tra il numero di azioni in circolazione e il prezzo di mercato di ciascun Bitcoin.

- Dal 2009 (anno della nascita di Bitcoin) rispetto a Dicembre 2021 il valore di Bitcoin è cresciuto d del trentasei mila percento. Ovvero il ROI del Bitcoin è del 36952%.

- La Total Supply, ovvero il numero di BTC disponibili sul mercato, è di 18.898.131.

- La Max Supply, ovvero l’offerta totale o fornitura massima di Bitcoin che è possibile produrre è di 21.000.000.

- In futuro (facendo la differenza tra Max Supply e Total Supply) potremo creare soltanto poco più che altri 2.000.000 di Bitcoin.


Tutto ciò rende Bitcoin estremamente raro ed è questo il motivo per cui il prezzo continua a salire incessantemente anno dopo anno: sempre più persone lo vogliono e l’offerta è limitata.

Il mining (da minare o estrarre) è il processo che utilizza la potenza di calcolo per elaborare le transazioni, rendere sicura la rete e mantenere tutti insieme sincronizzati nel sistema. Si può considerare come il centro dati dei Bitcoin a eccezione del fatto che è stato progettato per essere totalmente decentralizzato, con minatori che operano in tutte le nazioni senza che nessun individuo abbia il controllo della rete. Questo processo si chiama "mining" per un'analogia con l'estrazione dell'oro perché è un meccanismo temporaneo per l'emissione di nuovi Bitcoin. A differenza dell'estrazione dell'oro, però, la produzione di Bitcoin genera un premio in cambio di servizi utili al funzionamento di una rete di pagamenti sicuri. Il mining sarà comunque necessario anche dopo che l'ultimo bitcoin sarà stato estratto.

Come i minatori dell’oro estraggono l’oro dalla terra, i minatori di bitcoin investono risorse ed energia per estrarre un bene prezioso usato come denaro, ovvero Bitcoin. Anziché esserci una zecca che conia il denaro, l’estrazione di nuovi bitcoin è affidata all’iniziativa di chi, volontariamente, intraprende l’attività di mining. Trovare ed estrarre oro è un’attività dispendiosa e faticosa, intrapresa solitamente da privati. Anche il mining di bitcoin è un processo di creazione di denaro frutto dell’iniziativa di agenti di mercato.


Chiunque può diventare un minatore di Bitcoin utilizzando un software con hardware dedicato. Il software esegue le transazioni in corso su una rete peer-to-peer ed esegue una serie di attività al fine di elaborare e confermare queste transazioni. I minatori di Bitcoin svolgono questa attività poiché possono guadagnare le commissioni pagate dagli utenti per ottenere una elaborazione più veloce delle proprie transazioni e anche guadagnare Bitcoin appena coniati tramite un algoritmo già noto.


Per ottenere la conferma delle nuove transazioni, occorre che vengano incluse in un blocco con una prova di lavoro matematica. Tali prove sono molto difficili da generare, perché non vi è alcun modo se non quello di provare miliardi di calcoli al secondo. Questo richiede che gli estrattori di dati eseguono questi calcoli, prima che i loro blocchi vengano accettati dalla rete e prima che siano assegnati. Quante più persone iniziano a estrarre, tanto più aumenta in modo automatico la difficoltà di trovare blocchi validi da parte della rete, per assicurare che il tempo medio per trovare il blocco resti uguale a 10 minuti.


La prova di lavoro è anche programmata per dipendere dai blocchi precedenti per imporre un ordine cronologico nella block chain. Questo rende esponenzialmente difficile invertire le transazioni precedenti, perché richiede il calcolo delle prove di lavoro di tutti i blocchi successivi. Il mining di assicurare e garantisce un consenso globale sulla capacità di elaborazione, in altre parole è totalmente sicuro, inviolabile, trasparente e rende impossibile barare, “copiare” e qualsiasi altra “scorciatoia umana” o informatica che l’uomo possa immaginare.


I minatori di Bitcoin NON hanno la possibilità di barare aumentando la loro ricompensa, né validare transazioni fraudolente che possano corrompere la rete Bitcoin, perché tutti i nodi Bitcoin respingerebbero ogni blocco contenente dati che non siano validi secondo le regole del protocollo Bitcoin. Perciò la rete resta sempre e comunque sicura, molto più sicura di qualsiasi sistema possa essere concepito da entità “centralizzate” come banche e altri istituti. Al contrario Bitcoin essendo totalmente “decentralizzato” è praticamente inviolabile.

La rete bitcoin è formata da nodi, ovvero, computer in comunicazione tra loro grazie al software open source di Bitcoin.


I nodi possono avere diverse funzioni: ci sono nodi che validano solo la regolarità delle transazioni, ci sono nodi che propagano soltanto le transazioni verso altri nodi.


I miner sono nodi che hanno il compito di creare la catena di blocchi, detta blockchain, dove sono registrate per sempre, e in modo inviolabile, tutte le transazioni.


I Miner o “nodi minatori” sono privati cittadini o aziende che investono ingenti risorse per risolvere un problema matematico che è risolvibile solo andando per tentativi.


Chiunque può fare mining di Bitcoin. Ecco cosa serve:

- Strumentazione specifica per il mining, ovvero schede video molto potenti come quelle dei videogiochi, oppure computer dedicati (ASICS), che aumentano le probabilità di minare Bitcoin e progettati appositamente per calcolare l’equazione SHA256 di Bitcoin.

- Produrre o acquistare molta elettricità per alimentare i calcolatori e i relativi sistemi di raffreddamento, infatti, il mining di queste macchine riscalda gli ambienti in cui sono installate e bisogna mantenere una temperatura ideale per salvaguardare l’integrità fisica delle macchine.

- Risorse umane per gestire la mining farm e le macchine che lavorano incessantemente.

- Manutenzione e sostituzione delle macchine, che, portate sempre al massimo della loro capacità di calcolo, deperiscono velocemente.


Ovviamente tutto questo va fatto in concorrenza con tutti gli altri miner presenti nel mondo.


Una volta partite le operazioni, i tuoi calcolatori non fanno altro che calcolare in continuazione la stessa equazione (SHA-256), usando le transazioni dalla rete Bitcoin come dati e provano ad aggiungere un numero diverso all’equazione per verificare se il risultato è quello richiesto dal protocollo.


Il risultato deve essere un numero esadecimale di questo tipo:

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Per esempio al primo tentativo la macchina che mina inserisce nell’equazione SHA-256 il numero 1 e guarda il risultato per verificare quanti zero ci sono davanti al numero. Al secondo tentativo ricalcola SHA-256, con lo stesso set di transazioni e aggiunge il numero 2, al terzo tentativo aggiungere al set di transazioni il numero 3 e così via finché non ottiene un numero che inizia con gli zero davanti. Il risultato è puramente casuale. Questi sono numeri grandissimi, infatti, solo, circa, ogni 10 minuti uno dei calcolatori in giro per il mondo trova il numero con la quantità di zeri davanti richiesti dal protocollo in quel preciso momento.


Quando un minatore ha trovato una soluzione valida espone a tutta la rete di computer la soluzione al blocco di transazioni. Tutti i minatori verificano immediatamente e facilmente perché il risultato è replicabile e provabile matematicamente. Le transazioni all’interno del blocco minato sono sicuramente valide e possono essere aggiunte alla catena di blocchi.


Come descritto nella FAQ dedicata, il minatore è un nodo, un utente che installa bitcoin sul suo computer ma oltre a validare una transazione e diffonderla, si prende anche l’onere di spendere energia che permette di risolvere il “puzzle” matematico alla base del permesso di scrivere in blockchain.


Questo tipo di sistema funziona in modo decentralizzato, ovvero è “presente” sui computer di ogni miner, esistente nel mondo. Per questo motivo non necessita di alcun coordinatore centralizzato, infatti si gestisce autonomamente in base alla catena di blocchi che sono tutti interconnessi tra loro.


Un nodo Bitcoin è essenzialmente un dispositivo di memorizzazione, come un laptop o un PC con accesso a Internet, che ha la capacità di contenere la blockchain di Bitcoin. Questi nodi trasmettono informazioni dagli utenti ai miner.


I nodi servono ad aggregare le transazioni valide e creare un nuovo blocco candidato che dovrà essere validato.


Ad esempio per l’invio di un pagamento, dopo l’invio della transazione i nodi più vicini verificano immediatamente se sono effettivamente presenti i fondi da spendere. Se questa verifica viene passata, la transazione è messa in coda per essere processata dai minatori (miner).


L’Hash Rate è la potenza di calcolo.


Per Hash Rate si intende l'unità di misura della potenza di elaborazione della rete. Ad esempio quando la rete raggiunge un Hash Rate di 10 Th/s, significa che può realizzare un trilione di calcoli al secondo.


Il sistema si auto-regola quando la potenza di calcolo immessa dal sistema è tanto alta che vengono trovati blocchi validi in meno di 10 minuti, la difficoltà del puzzle matematico viene alzata aumentando il numero di zeri davanti alla soluzione da trovare. Mentre nel caso in cui la potenza di calcolo nel sistema è troppo poca e vengono trovati nuovi blocchi solo ogni 15 minuti il sistema facilita la soluzione richiedendo ai minatori di trovare un numero con meno zeri davanti.


Questo meccanismo “aggiusta” la difficoltà in base a quanta potenza di calcolo è nel sistema. In pratica se la potenza di calcolo cala, trovare bitcoin diventa più facile, quindi ci saranno più individui incentivati a minare, mantenendo così in piedi il sistema.


Al contrario quando minare bitcoin diventa troppo complicato rimangono sul mercato del mining solo gli attori più efficienti.


Nel tempo quindi, man mano che aumenta l’hash power, aumenta anche il prezzo del bitcoin: più valore, più potenza di calcolo e di conseguenza più sicurezza!


La blockchain (letteralmente "catena di blocchi") è una struttura dati condivisa e "immutabile". È definita come un registro digitale le cui voci sono raggruppate in "blocchi", concatenati in ordine cronologico, e la cui integrità è garantita dall'uso della crittografia. Sebbene la sua dimensione sia destinata a crescere nel tempo, è immutabile nel concetto di "quanto". Il suo contenuto una volta scritto tramite un processo normato, non è più né modificabile né eliminabile, a meno di non invalidare l'intero processo.


Tali tecnologie sono incluse nella più ampia famiglia dei Distributed Ledger, ossia sistemi che si basano su un registro distribuito, che può essere letto e modificato da più nodi di una rete. Non è richiesto che i nodi coinvolti conoscano l'identità reciproca o si fidano l'uno dell'altro perché, per garantire la coerenza tra le varie copie, l'aggiunta di un nuovo blocco è globalmente regolata da un protocollo condiviso. Una volta autorizzata l'aggiunta del nuovo blocco, ogni nodo aggiorna la propria copia privata. La natura stessa della struttura dati garantisce l'assenza di una sua manipolazione futura.


Le caratteristiche che accomunano i sistemi sviluppati con le tecnologie Blockchain e Distributed Ledger sono: digitalizzazione dei dati, decentralizzazione, tracciabilità dei trasferimenti, trasparenza/verificabilità, immutabilità del registro e programmabilità dei trasferimenti.


Grazie a tali caratteristiche, la blockchain è considerata pertanto un'alternativa in termini di sicurezza, affidabilità, trasparenza e costi alle banche dati e ai registri gestiti in maniera centralizzata da autorità riconosciute e regolamentate (pubbliche amministrazioni, banche, assicurazioni, intermediari di pagamento, ecc.).


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


La prima blockchain fu introdotta, nel 2008, a opera di Satoshi Nakamoto (pseudonimo di un autore la cui identità è tuttora sconosciuta), e implementata l'anno seguente, con l'obiettivo di fungere da "libro mastro" (registro di tutte le transazioni) della nascente valuta digitale Bitcoin. Satoshi Nakamoto usava le parole block e chain in modo separato nell'articolo originale del 2008.


Nel 2009 la creazione di Satoshi Nakamoto: il Bitcoin, fu utilizzato per la prima volta per l'acquisto di una pizza.


Nell'agosto del 2014, col Bitcoin che già aveva raggiunto una certa notorietà a livello globale, la dimensione della sua blockchain raggiunse i 20 gigabyte; a marzo 2018 ha superato i 162 gigabyte.


Nel 2014 si iniziò a usare il termine "Blockchain 2.0" per riferirsi a un nuovo modo d'impiego della blockchain. L'idea era quella di permettere alle persone escluse dall'attuale monetizzazione di poter entrare in possesso di un deposito monetario affidabile e sicuro con la possibilità di proteggere la privacy e monetizzare le proprie informazioni. La Blockchain ha anche il potenziale per risolvere il problema della disuguaglianza sociale, cambiando il modo in cui la ricchezza è re-distribuita.


Nel 2017 il parlamento del Nevada ha liberalizzato completamente la blockchain. In particolare la sezione 4 del Senate Bill 398:

- impedisce alle autorità locali d'imporre tasse sulla blockchain;

- impedisce di richiedere qualsiasi forma di licenza per l'uso della blockchain;

- impedisce qualsiasi altra richiesta sull'uso della blockchain.


Nell'aprile del 2019 durante la Mostra internazionale dell'artigianato è stato presentato il primo manufatto artigianale Made in Italy in cui sono stati tracciati interamente i passaggi produttivi tramite tecnologia blockchain.


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Assolutamente si! Ogni forma di risparmio, piccola o grande che sia, rappresenta una copertura contro il rischio inflazione che negli ultimi anni ha decurtato l’euro di oltre il 22% del suo valore.


Solitamente, chi investe con noi, nel tempo tende a reinvestire o a incrementare le posizioni, grazie all’affidabilità, alla solidità e ai rendimenti che garantiamo.


Di seguito qualche esempio:

Nel 2009 con 10.000 Bitcoin potevi acquistare una pizza - Mentre con 10.000 euro potevi acquistare un ottima automobile.

Nel 2021 con 10.000 Bitcoin (ovvero 500.000.000 € - Cinquecento Milioni di Euro) puoi comprare molte cose - Mentre con 10.000 euro fai fatica ad acquistare un’automobile usata.

Certo, per i clienti che hanno sistemi autonomi di produzione di energia, (come ad esempio impianti fotovoltaici, parchi eolici, sistemi idroelettrici o altro) forniamo soluzioni su misura offrendo diverse opportunità di business e di guadagno.


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Nel settore delle cripto valute, dopo Bitcoin, Ethereum è la seconda criptovaluta per capitalizzazione ed importanza.


Spesso a Ethereum viene associato il termine “nuovo Bitcoin” a causa dell’importanza che questo tipo di criptovaluta riveste in tutto l’ecosistema cripto e dei servizi e delle opportunità che offre.


In futuro, proprio per il ruolo centrale che ricopre, è previsto un tasso di crescita elevato di Ethereum, che dalla sua nascita ha già avuto rendimenti di crescita addirittura superiore a Bitcoin:


*ROI Ethereum: 138207.51%.


*ROI Bitcoin: 35297.7%


* dati aggiornati al 13 Dicembre 2021.


Come si evince dal ROI di Ethereum e Bitcoin, Ethereum ha iper-performato rispetto a Bitcoin con un Ritorno sull’Investimento di oltre 3,9 volte superiore rispetto a Bitcoin!